Tengo in particolar modo, a tracciare confini e limiti che la figura dell’Amico ha (quello con la A maiuscola), e che per quanto bene possa volerti forse non riuscirà a darti il supporto che ti serve, quando e quanto ti serve.
Anche lui ha una sua vita, i suoi problemi, il lavoro, obiettivi e potrebbe non avere abbastanza risorse necessarie anche per te.
Ricordo qualche anno fa, quando in una conversazione una mia amica esordì dicendo: una volta c’erano gli amici…ora ci sono psicologi, coach, counselor…
Alla mia amica risposi che una volta era un altro tempo, dove la conoscenza della mente umana non era quella di oggi, e che forse la vita era un po’ meno caotica e complessa di quella odierna e che in molti casi il parere di una persona preparata nel campo della crescita personale, avrebbe aiutato molte persone e di riflesso altrettante famiglie.
Ma perchè un amico potrebbe non bastare, o addirittura creare confusione nella mente di chi cerca un supporto?
Avere un amico è una cosa bella, positiva, confortante, piacevole, utile.
Tutti dovrebbero avere delle sane amicizie, e tutti meriterebbero di vivere una vita piena di emozioni positive da condividere con le persone a cui teniamo.
L’Amico però potrebbe non avere le conoscenze adeguate, per capirti, per aiutarti a sviluppare le tue risorse, per indirizzarti senza forzarti e per ascoltarti senza giudicarti sulla base di un coinvolgimento personale.
Lo stesso Amico, anche in buona fede potrebbe non darti ciò che ti serve ma proporti quello che vuoi o quello che egli stesso vorrebbe per te, pensando sia la scelta migliore…ma migliore per chi?
Il coach è un facilitatore del cambiamento.
E’ una persona che stimola, indirizza le energie del cliente e lo aiuta a prendere consapevolezza delle sue potenzialità (risorse).
Come Life-coach ed ipnologo sono orientato nello sviluppo delle potenzialità e sugli obiettivi futuri, piuttosto che sugli errori del passato…sempre che esistano errori.
Errori che spesso sono definiti tali sulla base di Dogmi, Percezioni errate, Credenze ereditate e non.
Io preferisco definirle esperienze.
Il Coach non è ne un Mago ne un Guru, e non imporrà le sue mani su di te pronunciando parole magiche “Almeno non io”, al fine di liberarti da una maledizione o la “sfortuna”.
Gli ambiti in cui lavoro, sono legati ad esempio alla gestione dell’Emozione.
Aumento della Sicurezza, Autostima.
Affrontare una scelta, un dilemma, una incertezza.
Migliorare relazioni con gli altri, sia in ambito sociale che relazionale con il proprio partner.
Uso proficuo del linguaggio.