La tecnologia è importante ed è utile ma solo se usata intelligentemente.
Ogni volta che si verifica un passaggio evolutivo tecnologico, c’è il risvolto della medaglia che si traduce in un impoverimento di risorse ed intuizioni umane, dato che si demandano molte operazioni alle macchine che così possono pensare e lavorare per noi.
Ma siamo proprio sicuri, che invece non siamo proprio noi che lavoriamo per loro?
Il tenore di vita con l’andare del tempo è migliorato e l’aspettativa di vita si è allungata.
Alla fine degli anni novanta e quindi solo una ventina di anni fa’, i giornali specializzati prevedevano che con l’andare del tempo la tecnologia si sarebbe evoluta esponenzialmente e tutti avremmo avuto più tempo libero e più benessere.
Quindi, meno lavoro per tutti ma equo e con un maggior tempo libero.
Oggi invece, una macchina comandata da un uomo può svolgere il lavoro di cinque persone…perché allora non farla rendere al massimo al costo di una sola persona che la manovra?
Non è la macchina che lavora per noi, ma noi che lavoriamo per stare al passo con essa.
Inoltre.
Altro aspetto da prendere in considerazione è che l’uomo si è allineato alla tecnologia ed al linguaggio delle macchine, non queste ultime a quello dell’essere umano.
Si sta lentamente verificando, un silente appiattimento delle emozioni.
Stanno venendo a mancare le sfumature emozionali, proprio come nelle emoticons dove sei felice o sei triste, sei arrabbiato o stai piangendo basta mettere una “faccina” in una chat.
I tempi di vita si sono accelerati, a tal punto che si fa difficoltà a vivere appieno una emozione, che ancora prima di essere metabolizzata ed interiorizzata viene sopraffatta da altra che si sovrappone, creando molta confusione nell’individuo e così si rischia di creare un corto circuito per usare un parallelismo con le macchine.
Ma se le macchine faranno la maggior parte dei lavori che l’uomo fa oggi, l’uomo cosa farà?
E se l’uomo non potrà lavorare per guadagnare denaro, come potrà acquistare i prodotti fatti dalle macchine?
Metteranno le macchine in cassa integrazione?
E chi gliela pagherà?
E’ poco realista, pensare che l’evoluzione tecnologica si arresterà.
La buona notizia è che nonostante le cose cambino noi possiamo decidere…anzi riscoprire noi stessi adattandoci “non subendoli” ai tempi.