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Buoni Genitori e Genitori Buoni

Da una stima demografica, si calcola che in Italia ci sono circa tre milioni di giovani che vivono con i propri genitori.
Molti, sopra l’età dei trent’anni.
Non mi fraintendete, questa mia affermazione non vuole essere una crociata od un giudizio negativo nei confronti dei figli, che superata la maggiore età dimorano con i genitori.
Escluse necessità economiche reali, mancanza di uno dei due genitori, problemi di salute a famigliari e/o impedimenti fisici, trovo che un eccessivo iper-protezionismo da parte di genitori nei confronti dei figli porti ad un indebolimento di questi ultimi.
Al netto di casi eccezionali e di famiglie consapevoli, il restante dei nuclei è composto da genitori poco consapevoli del proprio ruolo guida per i propri figli.
Ricevere un NO dai propri genitori all’età di dieci anni, dà la possibilità di imparare dai propri errori gestendoli così in ambiente protetto e potendosi così rialzarsi più in fretta anche con l’aiuto dei propri famigliari.
Ricevere un NO a vent’anni o più e non averne fatto esperienza nell’infanzia e/o adolescenza, significa non essere preparati e rischiare così di accusare il ‘colpo’ in maniera molto più importante.
Quanto può essere doloroso ricevere un rifiuto in età adolescenziale…e quanto può esserlo in età adulta?
Voglio precisare, che non dico che si debba avere un’infanzia fatta di sofferenze e miserie, in modo da essere pronti alla vita una volta cresciuti.
Anche un eccesso di eventi dolorosi e non curati, lascia nel bambino ferite che poi possono sfociare in qualcosa di molto più grosso in età adulta.
Bisogna dare la possibilità di crescere ai propri figli, facendogli fare esperienza della vita.
Un abbraccio troppo caloroso può soffocare.
Troppe carezze possono essere l’anticamera, di dolori e delusioni emotive che si possono sviluppare nel corso dell’esistenza.